Partiamo dalle basi: che cos’è la filiera agroalimentare
Sicuramente avrai sentito parlare di filiera agroalimentare, ma qual è il significato di questo termine?
In parole semplici, la filiera agroalimentare è l’insieme di tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione di un prodotto alimentare: dai campi e dagli allevamenti fino ai supermercati e infine alla tavola. Ogni alimento che arriva sulle nostre tavole, quindi, ha una sua filiera, che possiamo immaginare come la storia del suo percorso e di ogni trasformazione che esso ha subito.
Due concetti molto importanti quando si parla di filiera sono quelli di tracciabilità e rintracciabilità. Con tracciabilità si intende la capacità di seguire il percorso di una materia prima, fase dopo fase. La rintracciabilità, invece, indica la capacità di ricostruire l’intero viaggio a ritroso: dal prodotto alimentare finito fino alla materia prima.
Questi concetti, uniti a quelli di filiera trasparente, sono importantissimi affinché il settore alimentare possa raggiungere un nuovo livello di sostenibilità, responsabilità ambientale e sociale e sicurezza alimentare.
Che cosa si intende per filiera lunga?
La globalizzazione e il commercio su larga scala (sia nazionale che internazionale) hanno portato alla crescita esponenziale delle filiere lunghe, caratterizzate da numerosi passaggi e operatori coinvolti prima di arrivare alla commercializzazione del prodotto.
All’inizio della catena troviamo i produttori agricoli e zootecnici poi le industrie che si occupano di trasformazione e confezionamento delle materie prime. Una volta terminata la lavorazione del prodotto, entrano in gioco i trasportatori e infine i distributori, che nel caso delle filiere lunghe sono generalmente supermercati e altre realtà della grande distribuzione.
Questo tipo di filiera ha degli aspetti positivi e negativi. E’ caratterizzata da alti livelli di efficienza che riducono i costi interni e i prezzi al pubblico per cui è vantaggiosa da un punto di vista economico. Permette una distribuzione capillare dei prodotti finiti che possono raggiungere mercati lontani dal luogo di produzione. Ciò può essere un vantaggio laddove il clima o la cultura locale non permettono quel tipo di produzione o per favorire la conoscenza di prodotti particolari e derivanti da altre tradizioni. D’altro canto l’elevato numero di intermediari e di passaggi, però, riduce il margine di guadagno e il potere contrattuale delle aziende agricole, fa crescere la distanza tra agricoltore e consumatore finale e può avere un impatto dal punto di vista ambientale.
Guida alle differenze tra filiera corta e filiera lunga
Sono numerose le differenze tra queste due tipologie di filiera, da un punto di vista commerciale, ambientale, di logistica e di processi. Se una filiera lunga è forse più efficiente perché spesso prevede dei processi di trasformazione standardizzati, una filiera corta dovrebbe garantire una sostenibilità sociale e una maggiore tutela di contadini, allevatori, produttori. In entrambi i casi la legge prevede la tutela del consumatore finale sulle cui tavole devono arrivare prodotti sicuri.
Numero di soggetti coinvolti
Più una filiera è lunga e complessa, più sono gli attori coinvolti nella realizzazione del prodotto. Una filiera corta si compone invece di pochi passaggi, arrivando addirittura in alcuni casi alla vendita diretta (anche online) dal produttore al consumatore.
Realtà territoriali e prodotti offerti
La filiera corta sostiene l’economia delle piccole realtà locali e valorizza il territorio, offrendo prodotti tipici e particolarmente freschi.
La filiera lunga invece premia le grandi produzioni e le grandi realtà industriali. Ma consente a produzioni tradizionali e caratteristiche di un particolare territorio di raggiungere ampi mercati.
Modalità di distribuzione e trasporto
Nelle filiere corte i prodotti vengono in genere distribuiti tramite vendita diretta, mercati locali, o piccoli commercianti locali. La commercializzazione dei prodotti delle filiere lunghe, invece, avviene tramite la grande distribuzione.
Sostenibilità ambientale e filiera trasparente
La filiera corta permette al consumatore di avere controllo diretto della provenienza delle materie prime e degli step produttivi. La produzione diretta è il valore aggiunto della filiera corta.
La trasparenza della filiera lunga è data dalla rintracciabilità, importante per consentire un consumo e acquisto consapevole.
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