Che cos’è il lattosio?
Per cominciare, è bene spiegare che cos’è il lattosio e come mai ogni tanto insorgono intolleranze alimentari e altre problematiche. Il lattosio è lo zucchero naturalmente presente nel latte, e si tratta di un disaccaride, ovvero un composto di due zuccheri semplici: glucosio e galattosio. Per essere digerito dal nostro organismo, il lattosio deve essere scisso nei suoi due componenti. Ed è proprio la mancata scissione, come vedremo più avanti, la causa dell’intolleranza al lattosio.
Questa problematica è quindi dovuta all’assenza totale o parziale di un enzima, la lattasi, che porta l’organismo a non essere in grado di digerire il lattosio, con conseguenti disturbi e malessere.
Quali sono gli alimenti contenenti lattosio?
Come già detto, il lattosio si trova nel latte e nei latticini. Se siete intolleranti a questo zucchero, è fondamentale rivedere la propria alimentazione consumando alimenti che ne sono naturalmente privi o latticini delattosati. Ecco la lista dei cibi a cui stare attenti:
Latte e derivati
Il lattosio si trova, in concentrazioni diverse, nel latte e in tutti i suoi derivati freschi: yogurt, burro, panna, formaggi spalmabili. La quantità di lattosio viene progressivamente ridotta con la stagionatura, e per questo motivo i formaggi di latte vaccino stagionati per oltre 24 mesi, e quelli di latte caprino a pasta pressata stagionati per oltre 7 mesi non contengono lattosio. Preferire quindi le versioni delattosate presenti in commercio o i prodotti a lunga stagionatura.
Dolci e dessert
Burro, latte e panna sono ingredienti molto comuni per una grandissima varietà di ricette dolci. Se preparate torte e dessert in casa potete sostituirli con le versioni delattosate, ma nel caso di dolci industriali o acquistati in pasticceria, bisogna fare attenzione. Budini, creme spalmabili, pasticcini, gelato, cioccolato e addirittura le miscele preparate per dolci contengono quasi sempre lattosio.
Prodotti industriali
Il lattosio è anche usato come additivo nella preparazione di numerosi prodotti industriali. Viene largamente usato nella pasta fresca industriale, nei prodotti da forno per aumentare il volume dell’impasto, e in piatti pronti e insaccati come addensante e amalgamante. Attenzione anche ad alcuni alcolici, come le creme di limoncello.
Intolleranza al lattosio, cause e sintomatologia
Abbiamo visto che, per digerire il lattosio, l’enzima lattasi presente nel nostro corpo è essenziale.
Ed è proprio questo che avviene in caso di intolleranza: la carenza o addirittura mancanza di lattasi fa sì che il corpo non riesca a scindere il lattosio, e di conseguenza a digerirlo. Questo scatena una reazione i cui sintomi più comuni sono gonfiore addominale, diarrea e meteorismo.
Ma perché sopraggiunge l’intolleranza al lattosio? Il deficit di lattasi può essere genetico, e in questo caso la comparsa dei sintomi può manifestarsi già dalla prima infanzia; in altri casi si può manifestare più avanti negli anni o in età adulta per la progressiva riduzione della produzione della lattasi. Questa viene definita intolleranza di primo livello. Attenzione: in caso di neonati intolleranti, sarà necessario acquistare prodotti delattosati, in quanto il latte materno è ricco di lattosio. L’intolleranza di secondo livello, invece, insorge per una temporanea carenza dell’enzima, causata principalmente da infezioni o lesioni dell’apparato gastrointestinale, o da un repentino cambio di regime alimentare. Per questo motivo può insorgere sia da bambini che in età adulta, e può passare una volta trattato il problema alla base.
La mancata digestione o il malassorbimento di questo zucchero causano disturbi a livello intestinale, dello stomaco e del colon. Oltre ai sintomi più comuni, possono presentarsi nausea, flatulenza, dolori addominali e crampi addominali, presenza di gas e mal di testa.
L’intolleranza al lattosio è un disturbo piuttosto comune, diffuso specialmente in Asia e meno nella popolazione occidentale.
Come si diagnostica l’intolleranza al lattosio?
L’intolleranza al lattosio si diagnostica facilmente tramite il cosiddetto breath test, o test del respiro. Si tratta di un esame semplice, affidabile e non invasivo; il paziente espira in un macchinario in grado di misurare la presenza di idrogeno nel respiro. Poiché la fermentazione dello zucchero non digerito produce idrogeno, che viene riassorbito dalle pareti intestinali ed eliminato con la respirazione, in caso di intolleranza al lattosio si osserva un picco di concentrazione di idrogeno nell’aria espirata.
Se sospetti di essere intollerante al lattosio, rivolgiti al tuo medico per valutare insieme se e dove svolgere il breath test. È importante rivolgersi ai medici, in quanto i sintomi dell’intolleranza al lattosio sono simili a quelli della sindrome dell’intestino irritabile, ed è quindi fondamentale avere una risposta sicura. Una volta avuta la diagnosi, affidati sempre al parere degli esperti per la dieta da seguire, ed eventualmente una terapia o trattamento con farmaci o integratori.